“Il Signore del Kailâsa ha manifestato la Sua divina Forma con la luna crescente
che Gli adorna il capo, la fresca acqua del Gange che scorre tra i Suoi riccioli arruffati,
il raggiante terzo occhio al centro della fronte e il collo color porpora che brilla della lucentezza delle more.
Egli indossa serpenti come braccialetti e una cintura di serpi; tutto il Suo Corpo è cosparso di vibûti,
la fronte è adornata di un punto di kum kum, e le rosse labbra brillano di succo di betel.
Alle orecchie indossa orecchini d’oro e diamanti, e tutto il Suo Corpo risplende di divina effulgenza.”
Incarnazioni dell’Amore!
‘intero universo è permeato del Signore Dakshinâmûrti. Il mondo è solo il Suo riflesso, la reazione e l’eco. Dakshinâmûrti è giovane d’età e manterrà per sempre un aspetto giovanile quando i Suoi discepoli saranno canuti a causa dell’età. Essi sono venerabili, pregni di conoscenza sacra e sono soliti diffondere, in moltissimi modi, il Messaggio del Signore. È impossibile descrivere la vera natura di Dakshinâmûrti.
Le storie del Signore sono stupefacenti,
e purificano la vita della gente in tutti e tre i mondi.
Sono come un buon amico che vi aiuta nei momenti del bisogno
e un riparo per i saggi e i ricercatori che fanno penitenza nella foresta.
Al di là di ogni descrizione
Chi potrebbe mai descrivere la grandezza di Dakshinâmûrti? La Sua Natura supera ogni possibile descrizione. Egli è l’Incarnazione del silenzio che insegna ogni saggezza ai ricercatori. Da quel silenzio emanano Sujñâna (la Capacità discriminatoria), Vijñâna (la più grande Saggezza) e Prajñâna (la Consapevolezza Piena e Costante). Egli risplende di divina Saggezza e ha sempre un dolce sorriso che danza sul Suo Volto. Non è possibile descrivere la natura di Dakshinâmûrti. Egli è Nirgunam, Niranjanam, Sanâtana Niketanam, Nitya, Shuddha, Buddha, Mukta, Nirmala Svarûpinam (Senza attributi, Puro, Dimora finale, Eterno, Senza macchia, Illuminato, Libero e Incarnazione della Sacralità).
Qualunque descrizione e illustrazione non possono spiegare appieno la Sua vera Natura. La Sua Forma è splendente e gioiosa. Chi potrebbe mai descrivere una tale Incarnazione dell’Amore? Egli è l’Incarnazione della Verità!
La creazione emerge dalla Verità e in essa tornerà a fondersi.
C’è forse qualche posto nel cosmo dove la Verità non esista?
Visualizzate questa Verità, pura e senza macchia.
Non c’è posto al mondo che non sia permeato della Verità. La Verità non cambia mai. Qualunque oggetto di questo mondo è soggetto a cambiamenti, ma non la Verità!
Il famoso defunto musicista M.S. Subbulakshmi era solito invocare la benedizione di Dakshinâmûrti prima di cominciare ogni suo concerto. Nessuno potrebbe mai ottenere anche il minimo risultato senza invocarNe la benedizione. Solo per Sua divina Volontà ogni cosa diventa possibile. Ogni forma divina è emersa da Dakshinamurthi. Egli è un giovane, eppure ogni potere divino è presente in Lui. Dove potreste mai trovare un altro Dakshinâmûrti sempre così onnipresente, sempre così giovane?
Sarvatah pânipadam tat sarvathokshi shiromukham,
sarvatah shruthimalloke sarvamâvrutya tishthati
Con mani, piedi, occhi, testa, bocca e orecchie che pervadono tutto, Egli permea l’intero universo.
Il Signore Dakshinâmûrti è presente nei nostri occhi che vedono, nelle orecchie che ascoltano e nel naso che respira l’aria. Tutte le parole che pronunciamo appartengono a Lui. Di fatto, è la causa prima di ogni nostra attività durante lo stato di veglia, nello stato di sogno e in quello di sonno profondo. È quindi opportuno che si viva la vita con la costante consapevolezza della Natura di Dakshinamûrti.
La Divinità pervade ogni cosa. Non esiste luogo nell’universo che non sia permeato di Dio. Non c’è oggetto in questo mondo che non sia divino. Non solo ogni oggetto e ogni individuo, ma perfino gli insetti e i batteri sono incarnazioni di Dakshinâmûrti. È lo stesso Principio divino che si manifesta in forme diverse.
I gioielli sono molti, ma l’oro è uno solo.
Le mucche sono tante, ma il latte è uno.
Gli esseri sono tanti, ma il respiro è uno.
Le forme sono molte, ma Dio è uno.
Tutti devono riconoscere questa Verità. Potete cantare la gloria del Signore utilizzando qualsiasi numero di Nomi diversi come Râma, Krishna, Govinda, Nârâyana ecc. Questi sono solo Nomi che l’uomo ha dato a Dio che, tuttavia, non ha nome o forma particolari. Tutti i nomi e le forme Gli appartengono. Il principio di Dakshinâmûrti permea tutti gli esseri. Egli è Chaitanya Svarûpa (Incarnazione della Coscienza). Dovunque vi sia Consapevolezza, c’è Dakshinâmûrti. La Sua Consapevolezza è presente in tutti gli esseri umani. Tuttavia, l’uomo non è capace di comprenderla a causa del suo attaccamento al corpo fisico.
Il processo di rimozione delle “nubi”
L’effetto del complesso corpo-mente-intelletto chitta-ahamkâra si sovrappone al principio di Dakshinâmûrti. In aggiunta a ciò, ci sono gli arishadvarga (i sei nemici: desiderio, ira, avidità, illusione, orgoglio e gelosia) che ostacolano il cammino verso la realizzazione. Sono come nuvole nere che coprono il sole splendente. Noi pensiamo che il sole non sia più visibile, ma, una volta sparite le nere nubi, il sole riappare in tutto il suo splendore. Analogamente, quando sarete in grado di rimuovere le “nubi” di ajñâna (l’ignoranza) , di ahamkâra (l’ego) e degli arishadvarga , sarete in grado di realizzare Dakshinâmûrti, come divina Consapevolezza del fulgido Sé, presente in voi.
Ogni essere umano dovrebbe fare di tutto per liberarsi degli arishadvarga. Cantando il Nome divino e contemplando costantemente la Divinità è possibile liberarsi delle oscure nubi degli arishadvarga . Di fatto, queste non sono caratteristiche innate negli esseri umani: vengono acquisite nel corso della vita. Sono autoacquisite. Giungono una alla volta e si assestano come grosse nubi nere nella psiche dell’essere umano.
Umani vincoli
Per esempio, un solo braccialetto indossato nella mano non fa rumore. Quando si aggiunge un secondo braccialetto, si comincia a sentire un tintinnio. L’essere umano inizia la sua vita come singolo individuo. Gradualmente sviluppa bisogni illusori come ad esempio la famiglia ecc. Questo è kâma (desiderio). A causa di questo desiderio, si sposa. Cosi diventano in due. Con l’andar del tempo i due si moltiplicano, diventando molti, vale a dire figli, nipoti ecc. In questo modo, le dimensioni della famiglia crescono. Tutti questi vincoli umani vengono creati da noi stessi e non sono un dono divino. Quindi ognuno dovrebbe fare di tutto per non farsi irretire da questi legami fin dalla più tenera età. Questo è il messaggio trasmesso dal Signore Dakshinâmûrti con il Suo personale esempio. Egli non si è mai lasciato irretire, e, di conseguenza, il suo aspetto è sempre rimasto giovane e fresco.
Esseri umani, non animali
Un essere umano non dovrebbe mai degenerare e ridursi nelle condizioni di un animale. Non dovrebbe mai dimenticare di vivere da umano: solo allora potrà meritare di definirsi tale. In caso contrario, c’è il rischio che possa degenerare in un vero animale. È solo negli animali che le qualità di kâma (il desiderio), krodha (l’ira), lobha (l’avidità), mohâ (l’illusione, l’attaccamento), mada (l’orgoglio) e mâtsarya (l’invidia, la gelosia) si manifestano in larga misura. Dovremmo sempre comportarci come esseri umani a due gambe, non come animali a quattro zampe. Ogni individuo deve sempre ricordare di essere una creatura umana e non un animale. Deve sviluppare la ferma convinzione di essere non soltanto un essere umano, ma l’Incarnazione vera e propria della Divinità. La mente, l’intelletto, citta, i sensi e l’ego si inseriscono sul cammino dell’uomo nella realizzazione di questa verità. Voi dite: “Questo è il mio fazzoletto.” Di conseguenza, state affermando che siete diversi dal vostro fazzoletto. Analogamente dite: “Questo bicchiere è mio.” Ne consegue che il bicchiere è qualcosa di separato da voi. La stessa cosa avviene quando dite: “Questo è il mio corpo.” L’implicazione contenuta in questa affermazione è che voi non siete il vostro corpo. Quando dite la “mia mente”, significa che siete diversi dalla vostra mente. Allora nasce la domanda: “Chi siete voi?” Poiché siete diversi da tutte quelle cose, siete in grado di affermare: “Questo è il mio corpo, la mia mente.” Non è così? Il risultato di questa ricerca stabilisce la verità in base a cui voi siete voi stessi e non il corpo, la mente, l’intelletto, citta, i sensi e ahamkâra. Tuttavia mettendo insieme questi “abiti” e sovrastrutture sviluppate diverse qualità.
Il pân può esser preparato mescolando assieme tre ingredienti: le foglie di betel, la polvere di noccioline e calce spenta in polvere (chûnnam). Quando lo masticate, la vostra bocca e le vostre labbra diventano rosse. La calce è responsabile del colore assunto dalle vostre labbra, ma essa dovrebbe essere aggiunta in quantità minime altrimenti c’è il rischio che la bocca si infiammi. Analogamente, l’uomo dovrebbe porre dei limiti ragionevoli alle proprie attività. Solo quando si pone dei limiti ben precisi l’uomo può condurre la propria vita da essere umano. Nel momento in cui supera quei limiti, egli diventa un demone. L’essere umano dovrebbe vivere e comportarsi esclusivamente come tale. Ci sono tre sillabe nella parola “mânava” (essere umano). “Ma” significa mâyâ (illusione o ignoranza); “na” significa “senza” e “va” significa “comportarsi”. Quindi mânava è “colui che si comporta senza illusione”. Il Signore Dakshinâmûrti impartì questa sacra Jñâna (Saggezza). Egli insegnò che, nonostante ci si rivesta del corpo umano, non bisognerebbe mai sviluppare alcun attaccamento verso di esso.
Incarnazioni dell’Amore!
La più importante tra le qualità innate nell’essere umano è l’Amore. È un dono connaturato che ci viene direttamente da nostra madre. L’Amore è Dio, vivete nell’Amore! Dovete vivere con Amore. Chiunque incontriate, consideratelo sempre Incarnazione di Dio. Anche quando incontrate qualcuno che vi odia, salutatelo affabilmente. Solo cosi potrete esser considerati veri esseri umani.
Swami ci osserva
Siate costantemente consapevoli del fatto che Swami è l’eterno Testimone di tutto ciò che avviene nel mondo e che vi osserva. Non associatevi a gruppi che abbiano tendenza a dividere: è solo quando ci si unisce a tali persone sediziose che nascono diversità di ogni genere. Oggi, nel mondo, ci sono molti di questi gruppi. Non si trova nessuno che non sia membro di un gruppo o di un altro. Ciò che fa la differenza è la misura in cui ci si lascia coinvolgere nelle loro attività. Colui che è costantemente impegnato nella contemplazione di Dio è il più nobile di tutti gli esseri umani.
Sarvadâ sarva kâleshu sarvatra hari chintanam
Ovunque, in ogni momento e in qualunque circostanza, contemplate Dio.
Si dovrebbe impegnare il proprio tempo nella costante contemplazione di Dio. Anche il vostro corpo dovrebbe essere impegnato a lavorare per Dio. La vostra intera vita dovrebbe essere intrisa di Divinità. È solo quando si conduce una vita divina che il proprio intelletto fiorisce. La vita diverrà divina solo quando si sarà sviluppata devozione per Dio.
L’umanità sarà santificata e la vita troverà piena realizzazione. Quindi, come cosa primaria, dovete vivere da veri esseri umani: solo allora potrete raggiungere la Divinità. Il Signore Râma, nel Tretâ Yuga, venne considerato inizialmente un normale essere umano. Solo quando uccise Râvana e distrusse le forze demoniache fu esaltato dalla gente come Dio.
Superare i nemici interiori dando spazio all’Amore
Incarnazioni dell’amore!
Non sperimenterete mai la beatitudine fino a che sarete vittime degli arishadvarga.
Dio è l’Incarnazione della Beatitudine
Nityânandam parama sukhadam kevalam jñânamûrtim dvandvatîtam, gagana sadrisham tattvamasyâdi lakshyam ekam nityam
vimalam achalam sarvadhî sâkshibhûtam bhâvâtîtam trigunarahitam
L’Âtma è l’Espressione dell’eterna Beatitudine, che conferisce Felicità suprema,
è la Manifestazione della Saggezza assoluta, al di là delle coppie di opposti,
Esteso e Pervasivo come il cielo, Meta indicata dal grande aforisma vedico
“Tat tvam asi” (Tu sei Quello), Uno senza secondo, Eterno, Puro, Immutabile Testimone
di tutte le funzioni dell’intelletto, al di la di tutti i condizionamenti mentali
e dei tre attributi, sattva, rajas e tamas.
Per sperimentare ciò, occorre essere sempre felici ed eliminare i sei nemici interiori.
Occorre condurre la vita in uno stato che sia al di là della dualità delle coppie di opposti. Solo quando vivrete una simile esistenza divina potrete esser considerati veri esseri umani. Se, per esempio, si sviluppano in voi alcune cattive qualità, per liberarvene ricordate il Nome di Dio. Se contemplate Dio costantemente, voi stessi diverrete Dio.
Incarnazioni dell’Amore!
Siete tutti Incarnazioni dell’Amore nel vero senso della parola. Non potreste vivere neanche un secondo senza di esso. Voi esprimete questo amore in molti modi. Alimentate l’Amore! Vivete come Incarnazioni dell’Amore: gradualmente, raggiungerete la Divinità. Questo è l’importante Messaggio che oggi vi trasmetto. Tornerò ancora diffusamente sull’argomento nei prossimi giorni.
Prashânti Nilayam, 11 Agosto 2006
Sai Kulwant Hall
Ati Rudra Mahâ Yajña
(Tradotto dal testo in inglese pubblicato da: www. radiosai.org)