22 Novembre 2000 (Convocazione) – Ragazzi d’oro fino

22 Novembre 2000 (Convocazione)

Discorso Divino di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

RAGAZZI D’ORO FINO

“Imparate il modo in cui far trionfare la pace nel mondo,
non dando spazio a sentimenti ristretti
e alimentando l’unità e la fratellanza”.

Incarnazioni dell’Amore,

studenti, studentesse, promotori dell’educazione, responsabili dell’educazione!

Oggigiorno ciò che serve al mondo non è la ricchezza né altre cose di tal sorta. Occorrono studenti esemplari, che lavorino per il benessere del paese, della società. Gli esseri umani sono in grado di pensare, e i loro pensieri sono i più disparati; tuttavia, per questo essere pensante che è l’uomo, sono insorti e vanno aumentando numerosi problemi, riguardanti il settore educativo, che creano una situazione caotica.

Raramente si incontrano studenti forti ed efficienti che abbiano a cuore il bene della collettività e che, giorno dopo giorno, incidano proficuamente sul suo andamento in ogni settore. Gli studenti odierni ricercano solamente la ricchezza, la posizione sociale e il potere, ma non si sforzano minimamente di sviluppare le virtù.

Quando si serve la società, è un grosso errore ritenere che si stia offendo un servizio agli altri (e non a sé stessi).

Con mani, piedi, testa, bocca e orecchie
ovunque presenti, Dio permea l’intero Universo.

Il Divino Potere Cosmico

Tutto l’Universo, dal microcosmo al macrocosmo, è permeato da un unico Potere: il Divino Cosmico.

Divya Caitanya Shakti, il Divino Potere della Consapevolezza, è in voi come nella persona che vi sta di fronte; è in tutto il resto dell’umanità come nell’Universo intero. Chi ha compreso questa suprema Verità non corre alcun rischio di seguire la strada sbagliata.

Tuttavia, a causa della diversità delle forme, si pensa esistano delle differenze, ma il Potere Divino è uno solo. Oggigiorno al mondo ci sono milioni di persone istruite, di eruditi, di persone intelligenti, ma, nonostante tanta cultura, che aiuto danno alla società? Ognuno segue solo il proprio egoismo e interesse personale, e solo raramente si trova qualcuno che persegua il benessere della collettività. Pertanto, il paese diventerà sacro solo quando l’uomo avrà estirpato da sé l’egoismo.

Per prima cosa, dunque, è necessario cercare di riconoscere il Divino presente nell’uomo.

Per uomo non si intende solo colui che possiede mente, intelletto e corpo: queste sono solo le caratteristiche dello strumento, del vestito (il corpo). Il corpo è inerte; la mente è negativa. L’uomo si considera “essere umano” facendo semplicemente riferimento a questa commistione di corpo inerte e mente negativa. In realtà egli non viene e non va, non entra e non esce: è sempre esistito, in ogni tempo e in ogni situazione. L’uomo, dunque, rappresenta l’esistenza eterna.

Tutto è un riflesso

Perciò, ciò che udiamo, le parole che pronunciamo e i sentimenti che proviamo sono tutti riflessi dell’Essere interiore, del Divino all’interno di noi. Tutto ciò che vediamo e udiamo ne è il riflesso e la risonanza. Potreste pensare: “Sto diventando molto istruito”. Ciò è solo un riflesso del Divino interiore. Tutte le azioni che compite sono solo reazioni. Perciò, riflesso, reazione, risonanza.

L’ “uomo” non perisce

Voi pensate che l’istruzione che ricevete sia vera educazione. Essa però è destinata a svanire, prima o poi. Ciò che è permanente è la Realtà, la vera Umanità. L’uomo possiede questa Umanità, la quale non ha né nascita né morte. Il corpo subisce dei cambiamenti, ma l’Umanità non ne subisce.

Che cosa pensate che sia un uomo? Voi concepite l’essere umano come una forma, come un corpo; ma questo uomo è destinato a perire. Quello che non muore è l’«uomo» autentico. Perciò, l’imperituro è contenuto nel perituro.

Un altro nome per «uomo» (in sanscrito) è nâra, cioè “colui che non perisce”. Chi non perisce è l’Âtma. L’«uomo» autentico, perciò, è Âtma, lo Spirito, che non muta mai. Essendo dunque incarnazioni dell’Âtma, perché dovreste temere la nascita e la morte? Perché dovreste esultare o deprimervi se siete felici o addolorati? Questi sono tutti sentimenti fisici, mondani, profani. Essi sono negativi, mentre voi siete positivi. Voi siete permanenti, siete la Verità, siete eterni. Essendo l’incarnazione della Verità e dell’Eternità, perché seguite cose non vere, non eterne, impermanenti?

L’istruzione può farci ottenere certi agi e comodità, ma sono solo aiuti che riguardano la vita fisica. Infatti, a questa educazione profana, dovremmo anche affiancare un’educazione spirituale, interiore, che viene descritta come Potere Divino.

Non esiste luogo senza Potere Divino, come senza Potere Divino non esiste individuo. Esso è onnipervasivo, e viene chiamato Divino Cosmico. Gli scienziati hanno effettuato numerosi esperimenti per riuscire a capire questo Potere, ma a che sono servite la sperimentazione e l’osservazione? Solamente a investigare e sperimentare cose transeunti e terrene.

Bisognerebbe cercare di fare ogni sforzo per comprendere l’Unità: quando riusciremo a sperimentarla, non ci saranno più problemi e difficoltà. Il Potere, di cui è pieno l’Universo intero, è presente anche in un dito; ma, guardandovi il dito, voi pensate: “Possibile che in esso ci sia tanto Potere?” Così, dubitando, vi indebolite. Vi indebolite perché giudicate solo dai nomi e dalle forme; se però andrete al di là di essi, conoscerete il vero Potere e ciò vi darà enorme forza.

Il potere dell’Amore

Incarnazioni dell’Amore,
in questo mondo, l’Amore è il fondamento della vita e non c’è nulla che, con esso, non si possa ottenere.

È il potere dell’Amore che fa girare la Terra
senza l’aiuto di un cardine d’appoggio.
È il potere dell’Amore che sorregge le stelle in cielo
senza farle cadere sulla Terra.
È il potere dell’Amore che contiene gli oceani
impedendo che la Terra ne sia sommersa.
È il potere dell’Amore che permette ai venti
di soffiare in tutti i mondi.
Il potere dell’Amore è infinito, quanto mai meraviglioso, unico.
Questo Amore soltanto è la forza vitale dell’uomo.

Senza Amore non potrebbero esserci, nell’uomo, le qualità umane. Per “Umanità” non si intende solo la forma umana; infatti, dal punto di vista dell’(autentica) Umanità, tutti gli esseri viventi sono “umani”. A causa delle diverse forme, noi crediamo che vi siano delle differenze; allorché però si comprende l’unità di tutte le forme, si raggiunge la beatitudine.

A che serve tanto studio
se non vi aiuta a cambiare il vostro destino?
Quando i cattivi pensieri entrano nella vostra mente,
tutta la vostra educazione e intelligenza
diventano futili e prive di senso.

Non dovremmo quindi dare adito a sentimenti negativi, ma cercare di comprendere la sacralità della vita umana.

Il fuoco è presente ovunque e brucia tutto ciò che gli si mette a contatto; il Divino Cosmico è come il fuoco: è presente ovunque e riduce in cenere ogni male. Anche voi dovete ridurre in cenere le vostre cattive qualità: questo è il Divino nell’uomo.

L’uomo è Dio e Dio è l’uomo

Mânasu (la mente) crea mânashi (l’essere umano); ma mânava (l’uomo) può trasformarsi in Mâdhava (Dio).

Quindi non c’è differenza fra l’uomo e Dio: il Divino Potere che è in voi è lo stesso che è in Dio. Mâdhava e mânava non sono differenti: perciò, l’uomo è Dio e Dio è l’uomo.

Poiché l’uomo ha assunto una forma umana, voi credete che egli sia solamente uomo. Non fatevi sviare dalla forma, dalle differenze, ma abbiate piena fede nel Potere Divino.

Manas (la mente), buddhi (l’intelletto), citta (la consapevolezza umana limitata) e antahkarana (lo strumento interiore), appaiono diversi, ma l’energia che li anima è la stessa.

Tutto è Consapevolezza

Si dice che la mente è consapevolezza, l’intelletto è consapevolezza, tutto è consapevolezza. A causa della nostra ristrettezza di vedute, però, non siamo in grado di comprendere questa Verità.

Incarnazioni dell’Amore,

non odiate nessuno, poiché anche negli altri c’è il Divino. Il Potere Divino è presente anche in loro. Non accusate, condannate o criticate alcuno. Amate tutti. Quando amate tutti, quell’Amore è vera Consapevolezza Divina, che si trasforma in Potere Divino. Non date spazio a pensieri negativi, ma alimentate sentimenti sacri e consideratevi come il Divino Cosmico. Ripetete: “Io sono il Divino Cosmico”. Esso è presente in tutti. Non essendo in grado di comprendere il Potere Divino in esse presente, molte persone fanno ricorso a diversi tipi di pratiche spirituali, a svariati tipi di yoga.

Né con le penitenze, né con i bagni nelle acque sacre,
né con lo studio delle Sacre Scritture,
e neppure per mezzo della meditazione
è possibile attraversare l’oceano delle nascite e delle morti
senza render servizio alle persone pie.

Bisogna dunque imboccare la strada del servizio. La Divinità è la stessa ovunque. Consideratevi servitori del Potere Divino. Ripetete: “Quel Divino Potere è in me!” Nell’Universo non esiste dualità; infatti il Vedânta proclama che tutto è uno.

Il Divino Cosmico

Ekam sat viprâ bahudhâ vadanti: “Esiste una sola Verità, anche se i saggi la descrivono con nomi differenti”.

Ekam sat: “C’è un’unica Verità”. Ad essa vengono dati numerosi nomi e forme.

Vedete come tutte le lampadine qui abbiano la stessa forma; lo stesso vale per i neon e anche per i microfoni. Ma la corrente che li attraversa è la stessa per tutti. Si tratta sempre del Divino Cosmico. Esso è in tutto e in tutti, ma, a causa dell’illusione legata alla materia, voi non Lo riconoscete. Potete avere numerosi vestiti, ma anche se ci sono molti vestiti, voi siete una sola persona. Quindi, i vostri vestiti possono essere di genere diverso e voi potete cambiarli a seconda delle diverse occasioni; voi, però, rimanete sempre gli stessi.

Quindi, Ekam sat viprâ bahudhâ vadanti: “Dio è soltanto Uno, ma i saggi Lo chiamano con nomi differenti”. Dovete dunque sforzarvi di conoscere e mettere in pratica questa Verità.

Consapevolezza Universale

Perciò, anche se gli uomini hanno forme e nomi diversi, non bisogna farsi ingannare dalle molteplicità, poiché la Consapevolezza è in tutti; è una Consapevolezza Universale. Perché l’uomo la delimita? Perché, ingannato dalla forma, da Consapevolezza universale la riduce a Consapevolezza individuale. I due tipi di Consapevolezza, però, sono la medesima cosa.

La Consapevolezza è una, ma, restando ancorato ai diversi nomi, sentimenti e forme, l’uomo continua a coltivare le differenze. Anche la scienza deve riconoscere questa Verità secondo cui solo l’Uno esiste. Noi vediamo la pluralità e la sperimentiamo in vari modi; ma, tutto ciò che viene sperimentato, usato e visto, è una cosa sola. Tutto l’Universo è pieno dell’Uno. Tuttavia, poiché da tempo immemorabile sperimentiamo nomi e forme diversi, siamo preda della dualità. Quando li avremo messi da parte, scopriremo la realtà dell’Uno. I nomi e le forme illudono e attraggono l’uomo e danno spazio a una miriade di dubbi. Non dubitate mai. Non date spazio alla falsità, all’ira e all’odio. Tutto è Uno. Tutto è Amore, Amore, Amore! Sviluppate questo Amore e mettetelo in pratica nel mondo, servendo il prossimo col sentimento che state servendo Dio stesso. Bisogna trascorrere la vita con questo tipo di sacra determinazione.

Superconsapevolezza e Consapevolezza Superiore

C’è un’essenza interiore nell’uomo, che ne costituisce il cosiddetto “corpo sottile”. La consapevolezza del corpo (grossolano) è esteriore, mentre la superconsapevolezza (antahkarana) è interiore. Quest’ultima (che corrisponde al corpo sottile) comprende gli organi di senso interiori (buddhi, ahamkâra, citta e manas).

È necessario trascendere la consapevolezza del corpo e, passando per la superconsapevolezza, arrivare allo stadio di Consapevolezza Superiore. Che cosa vuol dire Consapevolezza Superiore? Significa che si fa esperienza di tutto, ma senza attaccamento a nulla. Questa è la Consapevolezza Superiore, che è anche chiamata Mente Trascendente. Dobbiamo raggiungere questo stato di Mente trascendente.

Fintantoché esiste la mente non è possibile raggiungere lo stato di Mente Trascendente.

Si dice: Mano mûlam idam jagat: “La mente è il fondamento dell’Universo”. Quanto a lungo viaggerà la mente? Essa si muove solo a livello del mondo.

Vita materiale e vita vibrazionale

Che cosa ci fa vedere il mondo? Ci mostra forme, sofferenze, oggetti materiali e difficoltà. Tutto questo è solo vita materiale. Bisognerebbe trascenderla e arrivare alla vita vibrazionale. Quando si raggiunge questa vita vibrazionale, la vita materiale si affievolisce. Dopo che si è entrati nella vita materiale, il passo successivo è arrivare a uno stadio più elevato, detto Supermente. Dovete raggiungere questo stato di Supermente, nel quale troverete eguaglianza ed equanimità.

Questa condizione di equanimità è la vostra vera natura, è vero Vedânta; se essa manca, non può esserci felicità alcuna.

Stiamo assieme in armonia!

Infatti, i Veda dichiarano: Saha nâvavatu saha nau bhunaktu saha vîryam karavâvahai: “Possa Egli proteggerci e nutrirci; che noi possiamo entrambi lavorare assieme con grande energia”. (Swami Si interrompe. I restanti versi affermano: Tejasvi nâvadhîtamastu mâ vidvishâvahai, “Possa il nostro studio essere vigoroso e accurato, e possa non esserci mai odio tra di noi”).

Saha nâvavatu: Bisognerebbe coltivare l’Unità. Questo è il principale insegnamento dei Veda. In che modo lo insegnano? “Camminiamo assieme, uniamoci armoniosamente; cresciamo assieme alla luce dell’intelligenza e dell’amicizia. Viviamo assieme in amicizia, senza odio”. Così insegnano i Veda. Essi, infatti, in nessuna loro parte, parlano di bheda (di differenze), ma di unità, unità, unità. I Veda proclamano l’unità del tutto, ma il mondo odierno è diviso, frammentato.

L’acquisizione del diploma di laurea

Studenti,

oggi è il giorno della convocazione, giorno in cui ricevete i diplomi di laurea. A quale scopo li ricevete?

Essi sono una sorta di titoli. A che vi servono questi titoli? Essi vi aiutano, in qualche modo, a guadagnarvi da vivere, ma lo studio non è solo per questo. “L’educazione profana serve per la felicità sulla Terra, ma è l’educazione spirituale a farvi raggiungere la felicità del Cielo”.

Però, fintantoché si vive a livello mentale, bisogna perseguire l’educazione profana; nel momento in cui si sarà trascesa la mente, quest’educazione non sarà più necessaria. Finché c’è la mente (manas) si è mânashi (uomini); quando la mente viene trascesa, non si è più uomini, ma si diventa Mâdhava (Dio).

Di per se stessa, la mente non cerca di raggiungere la santità. Pertanto, dobbiamo acquisire la Mente Cosmica, che gli occidentali chiamano Potere Cosmico. Essi l’hanno scoperto oggi, ma i Bhâratîya (gli Indiani) l’hanno scoperto tanto tempo fa. (Applausi). Hanno scoperto il Potere Comico, ma non hanno saputo metterlo in pratica.

Mettere in pratica la “qualità”

Bisogna mettere in pratica. Tuttavia, oggigiorno, quasi tutta la gente e gli eruditi sono zeri nel campo della pratica. Essa deve essere esercitata non solo a livello pubblico, ma anche personale: allora si potrà comprendere la vera natura dell’Âtma.

Esistono la quantità e la qualità. Oggi lo studio, il lavoro, i pensieri hanno solo a che vedere con la quantità; bisogna tuttavia sviluppare la qualità. Se l’oro viene posto sul polso, lo si chiama braccialetto; se messo attorno al collo, catena; se messo per decorare il naso, anello da naso. Questi sono tutti nomi diversi, ma l’oro è uno solo.

I gioielli sono molti, ma l’oro è uno;
i colori delle mucche sono tanti, ma il latte è uno solo;
gli esseri umani possono essere di varie nazionalità, ma l’esistenza è una sola;
le caste possono essere diverse, ma la vita è una.
Non comprendendo ciò, l’uomo non sfrutta la sua intelligenza
e deve affrontare numerose avversità per guadagnarsi da vivere.

Soffriamo tanto poiché riteniamo che questa vita serva solo a procurarci i mezzi di sussistenza terreni. Non è così, non è così! La nostra vita è qualcosa di nobile. Tutto avviene per Volontà di Dio. Tutto è governato dalla Volontà di Dio. Tutto ciò che capita è come una rappresentazione teatrale, e noi siamo gli strumenti. Quindi, se investighiamo seriamente, capiremo che la vita umana si basa sulla mente, e, se si analizza il Vedânta, si comprende che, trascendendo la mente, si arriva a essere Mâdhava (Dio). Solo chi agisce così è un autentico “uomo”. Qual è la vera forma dell’uomo?

La corrente assume forme differenti

L’Âtma è uno solo. Che cos’è questo Âtma? Che cos’è la Consapevolezza (Caitanya)? Essi sono aspetti dell’energia, la quale non ha forma. Esiste solo energia.

Se cerchiamo di vedere la corrente elettrica, non vedremo alcuna forma; se però guardiamo delle lampadine (ove la corrente agisce), vedremo che esse una forma ce l’hanno. Lo stesso vale per un ventilatore, ove la corrente si manifesta sotto forma di aria; o di una stufa, ove la corrente si evidenzia nel calore. In ognuno di questo oggetti, la corrente serve per funzioni diverse; tuttavia essa non ha una forma specifica, ma ha energia. Se dite: “Oh corrente! Quanto mi sei stata d’aiuto!”, e la toccate con la mano, prenderete la scossa. Essa, infatti, contiene energia: quell’energia è il Divino Cosmico. Non c’è bisogno di cercarLo in qualche luogo particolare. Se solo tocchiamo il nostro corpo sentiremo quella scossa. Ma quando avviene questo? Se toccate il vostro corpo col sentimento: “Questo è il mio dito; questo è il mio corpo”, non sentirete nessuna scossa; se invece lo toccate col sentimento: “Tutto è energia divina”, sentirete la scossa.

Questo è stato il motivo ispiratore di molte nostre antiche rappresentazioni teatrali e anche di tante storie.

Avrete sentito la storia di Bhasmâsura (bhasman significa “cenere” e asura, “demone”). Chiunque venisse toccato dalla sua mano veniva ridotto in cenere: si trattava di Energia Cosmica, solo di Energia Cosmica. Oggigiorno, quanta energia sprechiamo? L’uomo ne ha una (Swami si corregge); ne ha quattro. Energia, conoscenza. (Questa energia) si chiama (si esprime sotto forma di) conoscenza; ma non è conoscenza: essa è autentica energia (interiore). Bisogna mettere in pratica questa conoscenza con maestria (skill), ma né gli studenti né la gente odierna la mettono a frutto adeguatamente. Essi rimuovono la “s” (dalla parola skill) e, così facendo, la uccidono (kill). Quando la conoscenza viene uccisa, non si avrà la visione interiore. Verrà invece quella esteriore; tutte le cose esteriori arriveranno a noi, e non ci sarà visione interiore. Quando lo sguardo è proiettato all’esterno, mancherà l’equilibrio. Chi non possiede questo equilibrio avrà una mente vacillante. Dobbiamo mantenere l’equilibrio. Quando è possibile questo? Quando la conoscenza verrà usata con maestria, ci potrà essere il giusto equilibrio.

Tenere sotto controllo l’attaccamento al corpo

Andate a casa e provate oggi stesso. Capirete che tutto è Verità. I vostri sentimenti, però, subiscono così tanti cambiamenti! Metteteli perciò da parte e tenete, in qualche misura, sotto controllo il corpo. Stiamo subendo tante sofferenze a causa di questo attaccamento al corpo. Bisogna sviluppare attaccamento all’Âtma. Molti pensano: “A che serve per i bambini questo attaccamento allo Spirito?” Non solo per i bambini, non solo per gli adulti, e non solo per gli anziani: esso è essenziale per chiunque.

Nell’infanzia, si cerca compagnia e si è presi dai giochi e dalle canzoni;
nella gioventù, si è colpiti dalle frecce di Cupido;
nell’età matura si sperimenta ogni sorta di piaceri mondani,
poi si prova disgusto per la vita.
Quando si giunge all’ultimo stadio dell’esistenza,
dopo aver abbandonato tutto, si contempla l’Âtma, lo Spirito

Quando la vita volge al tramonto, se si contempla l’Âtma, come si fa a sperimentarlo?

Parti per tempo, guida piano:
arriverai sano alla meta.

Riguardo a ciò, partite facendo il giusto sforzo quando ancora siete nella fanciullezza. Che cosa otterrete se, nell’età giovanile, sciuperete ogni vostra energia e solo nella vecchiaia vi ritroverete a contemplare Dio, dicendo: “O Signore, o Signore!”?

L’energia cosmica nel tutto

Studenti, studentesse,

comprendete che l’energia cosmica in ogni cosa è la stessa. Tutto è energia cosmica, universale; essa viene chiamata Divino Cosmico, ed è dentro di noi, non fuori. A questo mondo, vediamo tante energie! Quante energie leggiamo! Quante energie udiamo! Tutte le energie sono dentro di noi; ciò che non è in noi non è rintracciabile da nessun’altra parte, poiché tutto è solo riflesso, reazione e risonanza.

Perciò, ogni uomo è uguale a Dio. Quando si sarà compresa questa verità, tutte le preoccupazioni e le sofferenze svaniranno.

Quanto maggiore sarà l’attaccamento al corpo, tanto maggiore sarà l’infelicità. Sulla base di ciò si afferma: “Meno bagaglio, più comfort: ciò rende il viaggio un piacere”.

Nel Vedânta, questo si chiama vairâgya (rinuncia, distacco). Che cosa significa vairâgya? Non vuol dire lasciare tutto e andarsene (nella foresta), ma sperimentare l’unità del tutto senza più vedere forme differenti e separate. Siete solo voi a crearle!

In qualche misura, anche lo studio profano è necessario

Quanto tempo rimarrà ciò che viene creato? Ciò che viene prodotto artificialmente se ne andrà col vento. Tutto ciò che nasce in voi come frutto dell’apprendimento, dello studio e che non deriva quindi da voi in modo naturale, proviene dall’esterno. Tuttavia, anche questa conoscenza è necessaria nel mondo materiale, ma bisognerebbe acquisirla nella misura in cui è necessaria.

Si può dire che una persona abbia educazione
solo perché sa leggere e scrivere?
Tutti coloro che ottengono una laurea,
possono essere definiti educati?
No, no! Senza buoni sentimenti e buone qualità,
ci sarà forse una vera educazione?
Se l’educazione serve solo a guadagnarsi da vivere,
non vivono forse gli uccelli e le bestie?

L’educazione non è per guadagnarsi da vivere, ma per la vita. L’educazione è per la vita e non un mezzo di sostentamento. Perché dovremmo tribolare tanto per guadagnarci da vivere? Non vivono forse gli uccelli e le bestie?

Incarnazioni dell’Amore,

essendo nati come esseri umani, dobbiamo riconoscere la grande energia divina. Dobbiamo entrare dentro di essa. Dobbiamo sperimentarla. Dovremmo essere felici e condividere questa felicità con gli altri. Ciò che dobbiamo condividere è la beatitudine, non il dolore. Questa è la santità dell’uomo, è la natura della vita umana, è la purezza dell’uomo. È questa l’educazione che dovreste sviluppare, anche se quella mondana è, in qualche misura, necessaria. Contenetela entro certi limiti; altrimenti, perché abbiamo fondato delle università? Perché abbiamo fondato degli istituti educativi?

“L’educazione profana serve per la felicità sulla Terra, ma è l’educazione spirituale a farvi raggiungere la felicità del Cielo”.

L’educazione profana vi è d’aiuto solo per il corpo, non per la vita; essa non vi aiuterà a comprendere la natura dell’Âtma. Realizzare la natura dell’Âtma è la conoscenza più elevata.

Scoprite chi siete

Il ragazzo che ha imparato tutto ciò, che sa tutto questo, perché non conosce il valore del proprio Sé?

Chiunque vediate, gli chiedete: “Chi sei tu? Chi sei tu?” Invece di domandare: “Chi sei tu? Chi sei tu?”, chiedete a voi stessi: “Chi sono io? Chi sono io?” Dato che non conoscete voi stessi, a che serve chiedere: “Chi sei tu? Chi sei tu?”

Quando saprete chi siete, conoscerete tutto il resto, comprenderete facilmente tutto. Il Principio insito in voi è anche negli altri. Tutto è Consapevolezza universale. Anche la mente è Consapevolezza, così come l’intelletto, i sensi, la volontà.

La frase “Voi siete solo Consapevolezza” fa pensare che si tratti del Potere Divino. Però, a livello fisico, individuale, si parla prima di coscienza, poi di conscio, e per terzo di consapevolezza. No, no, no! Tutto è solo Consapevolezza.

La Mia vita è il Mio messaggio

Fate ogni sforzo per comprendere e sperimentare il Potere Divino: solo allora non vi saranno più dolori, preoccupazioni e sofferenze. Questa sola è la Mia fede. Questa è la Mia esperienza. Questa sola è la Mia esperienza. Io ho detto. “La Mia vita è il Mio messaggio”. (Applausi).

Io sono sempre beato, non ho sofferenze di alcun genere. Per il Compleanno, molte persone vengono a dirMi: “Felice compleanno, felice compleanno!” Io rispondo: “Ammâ ! Dite “felice” a coloro che felici non sono. Io sono sempre felice! (Applausi).

I corpi vanno e vengono. I problemi vanno e vengono. Le difficoltà vanno e vengono. Tutti sono solo nuvole passeggere. Perché avete paura di queste nuvole di passaggio? Il corpo, un giorno o l’altro, se ne andrà: esso è come una bollicina nell’acqua, e la mente è come una scimmia pazza. Perché seguire questa scimmia? Perché seguire il corpo? Seguite la coscienza; seguite ciò che è permanente. Questa è la meta, la redenzione della vostra vita.

I cinque involucri

Ogni singolo uomo al mondo, chiunque egli sia, va ripetendo: “Voglio esser felice, voglio esser felice!” Questa beatitudine è insita in noi, ed è coperta da cinque involucri: il corpo fisico, detto annamayakosha (l’involucro esterno fatto di cibo); il corpo sottile, che comprende prânamayakosha (l’involucro di energia composto dai cinque soffi vitali), manomayakosha (l’involucro mentale costituito dal pensiero) e vijñânamayakosha (l’involucro della saggezza). Per ultimo c’è ânandamayakosha (l’involucro di beatitudine). Perciò, ânandamayakosha è la nostra meta. L’involucro della saggezza non è correlato con la scienza odierna.

Vi faccio un piccolo esempio. Negli esseri umani possiamo notare vari cambiamenti (a seconda degli stadi della vita): infanzia, gioventù, mezza età e vecchiaia. Le varie fasi cambiano, ma voi siete sempre gli stessi.

Eliminate l’ego

Quando parlate di voi stessi, tirate sempre in ballo l’«io». “Questa è la mia fanciullezza”; “questa è la mia giovinezza”; “questa è la mia mezza età”; “questa è la mia vecchiaia”.

In ogni fase della vita, dite sempre”io”. Che cos’è questo “io”? È una singola sillaba, a cui si attaccano molte decorazioni. Se prendiamo la lingua inglese, “io” si dice “I”. Tirate una riga sull’«I», e apparirà una croce.

Che significato ha la croce? Tagliate con un colpo netto la testa dell’ «I», dell’ego. Così facendo, Egli (Gesù sulla croce) divenne Dio, e affermò: “Egli è Mio Padre”.

Quindi, anche voi dovete comprendere il senso della croce. Il significato dell’«I» (dell’«io») dovrebbe essere capito e messo in pratica. Anche in ogni più piccolo evento, in ogni singola scena, è racchiuso un significato profondo.

Incarnazioni dell’Amore,

tutta la vostra vita è colma d’amore. Tutto può cambiare, ma l’amore non cambia. L’amore terreno è soggetto a molti cambiamenti, ma il vero amore è uno solo.

La vita nasce nell’Amore,
si alimenta nell’Amore,
si estingue nell’Amore.
La vita è colma d’Amore.

Come risultato, noi siamo pieni d’amore. Quindi noi dovremmo essere la personificazione dell’amore. Recidete e gettate via quell’«io» e conservate solo l’amore. Ogni volta che l’ego entra in noi, l’amore si riduce in cenere. Non date mai spazio all’ego. Esso viene e va, ed è correlato col cibo che mangiamo e coi piaceri (mondani). L’ego non viene dall’interno di noi stessi.

Le otto descrizioni di Dio

Se davvero si comprenderà e si metterà in pratica la santità della vita, in noi non ci sarà alcuna impurità. Al nostro interno, tutto è completamente puro: amore puro, senza attributi, altruistico. Infatti, Dio viene descritto con otto appellativi:

Shabda Brahman Mayî (Suono Primordiale)
Carâcar Mayî (Movimento e Non movimento)
Jyotir Mayî (Luce)
Vân Mayî (Parola)
Nityânanda Mayî (Eterna Beatitudine)
Paratpara Mayî (Assoluto)
Mâyâ Mayî (Creatore di Illusione)
Shrî Mayî (Sorgente di ogni Prosperità)

Questi sono gli otto appellativi dati al Divino. I nomi sono differenti, ma la forma è una sola. Voi però cambiate le forme fisiche coi vostri sentimenti (mondani). Lì solo sta il grosso errore. Il corpo nasce e muore; non fatevi guidare da esso.

Padroneggiate la mente

Il corpo è solo uno strumento, ma la forza che in esso si trova è in vostro potere. Fate che sia sotto il vostro controllo: allora diventerete veri esseri umani e raggiungerete il Divino. Tutte le altre cose non sono che strumenti, solo strumenti. Voi non siete quegli strumenti.

Dominate la mente, siatene i padroni! Questo è ciò che dovete imparare. Non dovete essere maestri solo perché avete un titolo di studio, ma dovete essere maestri della mente, padroni della mente! Quando sarete maestri, padroni? Lo sarete quando il potere della mente sarà sotto il vostro controllo.

La natura interiore e il significato dell’educazione

Perciò, voi siete studenti; dovete istruirvi, studiare. Queste sono cose terrene, necessarie in qualche misura, anche perché i vostri genitori hanno molte aspirazioni a vostro riguardo. Questa educazione che dovete formarvi ha anche lo scopo di soddisfare loro. Assieme a questi studi (profani) dovete sviluppare l’educazione spirituale. Siate sempre felici e non date mai il minimo spazio all’infelicità.

Sviluppate sentimenti sacri, conducete un’esistenza pacifica, lieta, e rendete felici anche i vostri genitori. Se ve ne daranno l’opportunità, insegnate anche a loro, in qualche misura, il profondo significato della vita. Non date loro problemi: sono stati i vostri genitori ad avervi dato la vita e ad avervi allevato.

Perciò:

Considerate la madre come Dio;
considerate il padre come Dio.

Dovete considerare divini i vostri genitori; quindi per renderli felici, obbedite ai loro ordini e comportatevi in modo tale da guadagnarvi un buon nome nel mondo.

Tutta la conoscenza acquisita dovrebbe farvi comprendere la vostra essenza interiore. L’educazione profana è come una nuvola passeggera che va e viene; invece ciò che è all’interno, la Realtà, è permanente. Non rinunciate mai ad essa, non fatela vacillare, non permettete che vada persa. Dovete renderla stabile.

In occasione di questo giorno di convocazione, non vi sto dicendo di farvi una grossa istruzione. Per quale motivo? Perché l’avete già. Ciò che dovete imparare ora è metterla in pratica. Mostratela agli altri come un esempio e ricavatene felicità.

Il Ministro dell’Unione, Murli Manohar Joshi, che bella educazione ha! Che grandi cose vi ha insegnato oggi! Ma fino a che punto avete capito quegli insegnamenti? Sarebbe sufficiente che ne aveste compreso uno!

Per bruciare tante cose, non è necessario che pensiate al numero di fiammiferi che occorrono; se ne acquistate uno, potete metterne a fuoco un numero infinito.

I muri dell’attaccamento al corpo

Quindi, esiste un’unica Realtà. Se la comprendete, potete ottenere qualunque cosa. Perciò, realizzate, riconoscete la Divinità.

Forti di ciò, potete fare tutto il servizio che volete. Io non interferirò. È solo l’attaccamento al corpo a ostruirvi la visione.

Come molti di voi sanno, quando si costruisce una grande casa, in una stanza si mette la camera da letto, in un’altra il salotto, in un’altra ancora la sala da pranzo, da un’altra parte il bagno e in un altro luogo la cucina. Per chi le guarda, tutte queste stanze sono separate. Per quale motivo lo sono? Vengono viste separate a causa dei muri divisori. Se distruggete i muri, comparirà un’unica singola, grande stanza. Similmente, le pareti che avete eretto sono l’attaccamento al corpo: buttatele giù e tutto sarà un’ampia sala. Vedrete che grande estensione! Sviluppate, quindi, una mente aperta: questa è la Mia sola aspettativa.

Avendo studiato qui per tanto tempo, quando andrete all’estero, assieme alla cultura che vi siete fatti, insegnate agli altri questo ideale. Mettetelo in pratica e siate felici. La vostra felicità è la Mia felicità. Non ho altri desideri che questo.

Educazione gratuita

Ora vi dirò una cosa. Il nostro riverito Ministro stava dicendo che, se si ritiene che tutti i bambini debbano essere indirizzati sulla giusta strada, esiste un solo modo. Questa è la Mia esperienza. In questo consiste la sacralità del nostro Istituto. Non esistono assolutamente tasse scolastiche per i nostri ragazzi. Non ci sono né tasse scolastiche, né tasse per i giochi, né tasse per gli esami. Assolutamente niente tasse. I ragazzi entrano a mani vuote e se ne vanno con un grosso bagaglio (la preziosa ricchezza dell’educazione). (Scroscianti applausi). Non solo. Assieme a questo, essi sviluppano umiltà e fede.

L’istruzione favorisce l’umiltà

L’umiltà deve aumentare molto. Per quale motivo oggigiorno non c’è umiltà? Perché gli studenti devono versare delle somme di denaro, e gli insegnanti non hanno l’autorità di eccepire su nessuno (per essere obbediti). Gli studenti dicono (agli insegnanti): “Questo è ciò che ci piace! Chi siete voi per avere pretese (su di noi)?”

Perciò, dato che gli insegnanti prendono soldi, non è possibile controllare gli studenti.

Non solo. Oggi, Lakshmîdevî (la Dea della ricchezza; la ricchezza stessa) si è stabilita negli istituti educativi, nelle scuole, che sono il tempio di Sarasvatî (la Dea del linguaggio, dell’insegnamento, delle arti e del sapere). Il denaro viene richiesto per tutto: soldi per frequentare, soldi per le ammissioni, soldi per gli esami, soldi per esser promossi. Questa Dea Laksmî è venuta, è entrata, e tutto viene fatto a suon di soldi!

Perciò, qual è la Mia opinione? Il Governo sta spendendo milioni su milioni (per vari programmi): sarebbe molto bello se, agli studenti, fosse offerta istruzione gratuita. (Scroscianti applausi). Tanto, raccogliere quel po’ di denaro dagli studenti non può certo far aumentare di molto le entrate governative, e le spese da farsi possono essere effettuate ugualmente.

Date istruzione gratuita e gli studenti saranno buoni studenti.

Ultimamente, in campo educativo c’è stata agitazione. Incapaci di assicurarsi un lavoro con lauree comprate, alcuni studenti si sono dati fuoco e sono morti. Chi è stato la causa di ciò? Solo il Governo. Dovrebbe esservi un’intima relazione col Governo; per sviluppare ciò, non c’è altra base che l’amore. Educazione gratuita, educazione gratuita, educazione gratuita! (Applausi).

Chiedete ai nostri alunni: noi non accettiamo neppure un solo paisa da nessuno. Molta gente non lo sa; non ne è a conoscenza, ma, oltre a offrire istruzione gratuita, diamo anche borse di studio. È un altro dono (un incentivo) per loro. Quando così avviene, i ragazzi possono avere una vita felice, senza mente vacillante, senza dar problemi ai genitori e senza soffrire essi stessi. La loro vita può essere resa felice.

Gli studenti, dunque, possono fare grossi progressi se in tutti gli istituti educativi viene introdotta l’istruzione gratuita.

Studenti d’oro

Oggi, dico sinceramente al nostro Ministro che alcuni dei nostri studenti possono compiere piccoli errori, ma non hanno assolutamente cattivi sentimenti. (Applausi).

I nostri studenti sono tutti ragazzi d’oro. Oro fino, non una lega.

Questi studenti non amano lasciare l’Istituto e andarsene via. Molti di essi non possono farlo, poiché è desiderio dei loro genitori (riaverli vicini), ed essi devono accondiscendere a quel desiderio. Tanti studenti, però, conseguono il M. Sc. (la laurea in scienze), il M. Ba (la laurea di secondo grado) e il M. Tech. (la laurea all’Istituto Superiore di Tecnologia); dopo tutto questo, cercano di ottenere anche il Ph. D. (la laurea di terzo grado, simile al dottorato di ricerca). Perché fanno tutto ciò?

Perché possono restare qui ancora qualche anno, possono restare vicini a Swami. Avendo ciò in mente, desiderano ottenere tutto questo (lauree). Chiedete a quei ragazzi che pagano per l’istruzione se desiderano la stessa cosa. (continuare a studiare nei loro istituti). Essi non ne faranno mai richiesta. Appena ottengono il titolo di studio, pensano: “Andiamo a cercarci un lavoro!” I nostri ragazzi, invece, non ne hanno mai abbastanza, al di là di tutte le lauree che possono aver conseguito.

Dovrebbero esserci anche delle qualità che vadano di pari passo con la laurea, un comportamento consono a quelle qualità, e una trasformazione quale conseguenza di quel comportamento.

Perciò, (rivolgendosi al Ministro dell’Unione) è bene dire al Primo Ministro che, se l’istruzione, per quanto possibile, verrà impartita gratuitamente, il paese migliorerà molto. (Scrosciante e prolungato applauso).

(Swami chiede l’Inno Nazionale, e poi dice:) In alcuni posti, come fanno con l’Inno Nazionale? Mettono una cassetta registrata che dice: Janagana Mana Âdinâyaka (si tratta del primo verso, che è anche il nome dell’Inno Nazionale). I nostri ragazzi, invece, non fanno così; quella è una cosa artificiale.

Ragazzi, l’Inno Nazionale deve essere cantato col cuore.

(Il Discorso termina col canto collettivo dell’Inno Nazionale)

Prashânti Nilayam, 22 novembre 2000,

XIX Convocazione dello SSSIHL, Sai Kulwant Hall

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