10 Luglio 1974 – Il ruolo della madre

10 Luglio 1974

Discorso Divino di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

Il ruolo della madre

[1] Molti di voi si siedono per meditare e dopo un po’ di tempo
cominciano a lamentarsi: “Come mai non riesco a concentrarmi?
Bhagavān, aiutami a fissare la mente su di Te!” Non dovete essere
impazienti e lamentarvi; cercate piuttosto di rendere la vostra
mente pura e pulita, in modo che Dio stesso sia tentato di prenderne
possesso. Egli è un ladro di cuori. Quando i ladri entrano in
una casa scelgono solo le cose di valore, certamente non s’interessano
alla legna da ardere o ai sacchi di carbone. Analogamente,
quando Dio viene nel ruolo di ladro, cerca le cose più preziose, le
cose che Lui valuta di più, quelle che vi sono costate grandi sforzi
per ottenerle. Egli porta via i pensieri puri, le azioni imbevute della
dolcezza della solidarietà e della compassione, i sentimenti di
amore che non chiedono nulla in cambio. Dio non è un ladro ordinario!
È un ladro che, con il suo furto, rende le persone più ricche, più
ricche di felicità, serenità e stima di sé. È un ladro che più è amato,
e più ruba. Sveglia chi dorme e poi ruba ciò che la famiglia ha
messo da parte per Lui. Molte volte le persone fingono di dormire
in modo che Egli possa venire a rubare ciò che hanno custodito a
quel proposito. Il Signore esorta a gran voce: “Sveglia, sveglia!” E
poi porta via il tesoro che cerca e trova.
[2] Voi possedete quel tesoro dentro di voi ma non lo sapete, perciò
non lo tenete pronto per Lui. Pensate di non aver nulla da offrirgli,
di essere poveri e oppressi ma, una volta che avete offerto il
vostro cuore a Dio, non ci saranno più lacrime né bisogni.
Quelli che non sono benestanti devono farsi prestare le stoviglie
da qualche ricco vicino, se vogliono preparare il cibo per una festa
di matrimonio; oppure possono anche noleggiarle presso qualche
ente di beneficienza che possiede quelle grosse pentole per aiutare
il prossimo. Il codice di condotta vuole però che le stoviglie, che
siano noleggiate o prese a prestito, siano ben pulite prima della
restituzione, perché vanno riconsegnate così come sono state ricevute.
Gli esseri immortali [voi stessi], che si sono assunti il ruolo di vivere
l’avventura di una vita terrena, diciamo che abbiano preso a
prestito da Dio, il Donatore Supremo, un cuore pulito. Quando alla
fine voi lo restituirete, state ben attenti che sia pulito e puro come
quando Dio ve l’ha dato. Questo è il codice di condotta. In caso
contrario, Egli non lo accetterà.
[3] Oggi, anche gli insegnanti più esperti cercano di infondere nella
mente degli allievi a loro affidati il contenuto dei libri di testo,
in quanto il loro sforzo è mirato solo a farli passare agli esami;
perciò si tratta solo di indovinare le domande che figureranno sul
questionario d’esame e di imparare a memoria le relative risposte.
Dopo che i ragazzi e le ragazze hanno riversato sul foglio i dati
con cui la loro mente era stata imbottita, ritornano a casa con la
testa vuota!
Ciò che insegnate deve essere impresso nel cuore, e non stivato
nella testa; in tal modo potrà plasmare il carattere degli studenti
rendendoli utili a sé stessi e alla società.
Prendete l’esempio di Dhruva1. La sua matrigna gli disse che
avrebbe potuto guadagnarsi il favore del re, suo padre, solo con la
grazia di Dio, che avrebbe ottenuto attraverso le austerità. Così
Dhruva, che all’epoca aveva cinque anni, andò nella foresta e praticò
delle austerità talmente rigorose da non avere precedenti nella
storia. Come risultato di quelle penitenze, il suo desiderio iniziale
venne tanto sublimato che alla fine egli disse: “Non m’interessa
ottenere i favori del re né succedere al trono! Acquisirò il regno di
Dio e starò seduto in grembo a Lui.” In tal modo Dhruva rifiutò di
regnare sugli esseri umani e preferì avere la gioia di essere un figlio
di Dio, di essere con Dio!
[4] Nei teneri cuori dei bambini c’è un grande potenziale di devozione
e di attaccamento a elevati ideali e a nobili obiettivi, che voi
potrete sviluppare e coltivare. Non pensate però che essi non sappiano
nulla, non credete di poterli sviare come volete: questo è un
errore. Riconoscete le grandi potenzialità dei bambini e adottate
quei metodi che essi stessi potrebbero suggerirvi o indicare. Aiutateli
ad acquisire la devozione e a diventare consapevoli del loro
elevato destino. Non pensate che i bambini siano delle personalità
inferiori, incapaci di raggiungere vette elevate.
I genitori stessi non sono in grado di guidare i figli: stravedono
per loro ma non sanno come correggerli; inoltre hanno abitudini e
modi di vivere sconvenienti: fumano, giocano a carte, bevono, litigano
in casa, sono bugiardi e pettegoli, boriosi e maldicenti, anche
in presenza dei propri figli. Come possono quindi guidarli sulla
retta via?
Dovete persuadere i genitori a correggere il loro comportamento
per essere d’esempio e d’ispirazione ai figli, invece di creare opposizioni
e impedimenti; ma voi stessi, prima di dare consigli ai genitori,
siate ben certi di non avere dei difetti sui quali essi possano
puntare il dito.
Prima di avventurarvi in questa missione, aggiudicatevi il diritto
di poter dare consigli. Innanzi tutto create armonia nelle vostre
famiglie, fate in modo che l’atmosfera di casa sia esente da odio,
orgoglio, maldicenze e cupidigia, che vi regni l’amore e che la fede
in Dio sia il caposaldo su cui si basano le relazioni fra i familiari.
[5] Oggi le tradizioni indiane e il modo di vivere indiano vengono
velocemente dimenticati; maniere volgari di vestire, di parlare e di
presentarsi ne prendono il posto. Ai bambini bisogna insegnare a
considerare queste cose con disgusto, devono comprendere che
sono aberrazioni e volgarità. Per le strade vengono esposti manifesti
cinematografici osceni per attirare la gente, i quali contaminano
il carattere in modo sottile e silente. I bambini devono far
provare vergogna agli adulti, quando permettono che tali immagini
svilenti e deleterie siano esposte in pubblico! I piccoli devono
risvegliare negli adulti il senso della vergogna per il decadimento
dei valori umani. Se non seminiamo tali ideali nei cuori dei bambini,
l’India cadrà nel più profondo degrado.
Come potete tollerare simili immagini e manifesti osceni che pubblicizzano
film pornografici, un modo di vestire riprovevole e un
comportamento così spudorato? Fate tutto il possibile per sradicare
questo male! Istruite i bambini e i giovani a eliminare una simile
vergogna dal volto della Madre India. L’India si eleva a guida
dell’umanità grazie alle virtù, alla forza d’animo e alla forza mora-
le delle donne del passato e del presente. Dovete sostenere tali
qualità e incoraggiarle in modo che l’India possa tenere alta la testa
fra le nazioni del mondo.
[6] Consolidate il ruolo della madre nella famiglia, come portatrice
di nobili ideali e come guru dei bambini. Ogni madre deve sforzarsi
di espandere e rendere manifesta costantemente la coscienza
divina latente nel bambino. I piccoli sono le messi che crescono nei
campi per dare il raccolto con cui la nazione dovrà poi nutrirsi;
sono i pilastri sui quali si costruisce il futuro del paese, sono le radici
dell’albero della nazione che deve donare alla generazione futura
i frutti del lavoro, della venerazione e della saggezza.
I programmi Sathya Sai balvika sono stati ideati per alimentare
queste radici, per fortificare le fondamenta e per fertilizzare le colture
in crescita.
Attualmente i bambini crescono in un’atmosfera inquinata da corruzione,
ansia e vanagloria, perché la gente è innamorata di una
cultura vuota, importata soprattutto dall’Occidente. I genitori, gli
insegnanti e persino i capi della nazione non provano ammirazione
e riverenza, familiarità e comprensione per i principi fondamentali
della cultura indiana. I bambini vengono privati dell’eredità
preziosa che è loro dovuta, sono incentivati ad adottare ideali,
abitudini e pensieri stranieri. Vengono elogiati se recitano filastrocche
straniere, ma trascurano le poesie della loro terra; inoltre
quelli istruiti si tengono lontano dai bambini dei villaggi o dai figli
delle persone illetterate.
Gli anziani hanno ancora poca strada prima di terminare il loro
viaggio, ma i bambini devono viaggiare ancora per molte miglia
portando la nazione alla perdizione o al progresso.
[7] I saggi dell’antichità conoscevano bene il valore della nostra
cultura, nonché la pace e la sicurezza che tale cultura può conferire
nei periodi di tumulto e conflittualità. Essi hanno stabilito tre
principi validi per tutti, giovani e adulti, e hanno proclamato:
“Contempla la madre come Dio, contempla il padre come Dio,
contempla l’insegnante come Dio!”
Se la nazione crescerà seguendo questi tre nobili ideali, non potrà
essere sradicata o seccarsi; infatti adorare la madre come Dio, il
padre come Dio e l’insegnante come Dio farà apprezzare alle giovani
generazioni il patrimonio culturale e spirituale che viene loro
trasmesso attraverso i genitori e gli insegnanti: in tal modo il salto
generazionale non costituirà un divario insuperabile.

Bangalore, 10.7.1974