Incarnazioni dell’Amore!
Nell’Almanacco Telugu fra Prabhava ed Akshaya intercorrono sessanta anni. I nomi di questi anni sono: Vibhava, Shukla, Pramodhutha, Prajotpatthi, Angirasa, Srimukha, Bhava, Yuva, Dhathu, Isvara, Bahudanya, Pramadhi, Vikrama, etc. Tale ciclo culmina nel sessantesimo anno, denominato Akshaya. Questo corpo nacque nell’anno Akshaya ed ha visto un secondo Akshaya dopo sessanta anni. Questo ciclo si ripeterà nuovamente quando saranno trascorsi altri centoventi anni.
Nutrite desideri elevati
Per l’uomo, l’anno in corso (Sarvajit) è molto importante al fine di realizzare la propria Divinità. Un essere umano ha desideri innumerevoli e l’anno Sarvajit è significativo per l’esaudimento dei desideri elevati e per l’avanzamento in tutti i campi: morale, fisico, religioso, scientifico e spirituale. [All’uomo] non mancherà nulla, a patto che egli nutra desideri elevati. Chiunque puo’ esser certo di riuscire vittorioso nella vita se coltiva tali desideri. L’uomo pertanto deve svilupparli ed attenersi fermamente ad essi. Il Sarvajit è l’anno della vittoria per tutti i progetti nobili intrapresi dall’uomo e, di tutti i sessanta [del ciclo], è l’anno più importante. Lo stesso nome indica vittoria in qualsiasi cosa si cerchi di fare, in tutti i campi: il significato di jit è ‘vittoria’ e Sarvajit signfica ‘vittoria in tutti i campi’. Perciò, se volete crescere e progredire nella vita, dovete sviluppare desideri elevati. Non ho visto una sola persona che abbia coltivato desideri nobili ed abbia avuto a soffrire nella vita. Vi esorto pertanto a riempire i vostri cuori di tali desideri e a sperimentare felicità e beatitudine in questo anno Sarvajit. Fu Parvati ad assegnargli questo nome. Ella fece dure penitenze per molti anni, rinunciando al cibo ed al sonno, al fine di conquistare il Signore Isvara. Compiaciuto dalla sua penitenza, Egli le si manifestò e le chiese: “Per quale motivo stai facendo queste penitenze?” “Oh, Signore! Le sto facendo per conquistare Te” rispose Parvati. Allora Isvara le disse: “Oggi il tuo desiderio ha dato frutto. Sei riuscita ad arrivare a Me” Prima che il suo desiderio venisse esaudito, molti dei e molte dee avevano cercato di dissuaderla dal suo nobile proposito di conquistare Isvara. Questa era l’essenza dei loro consigli:
Oh! Gauri! Tu sei molto giovane e Sambashiva è vecchio,
ha i capelli arruffati ed indossa una pelle di tigre,
cavalca un toro ed è sempre in giro, e
si adorna di serpenti;
perché Gli hai fatto la corte?
Non sai tutte queste cose?
Egli non ha una casa propria e dorme
sul terreno dove si cremano i cadaveri.
Le chiedevano: “Perché desideri sposare un uomo vecchio che chiede l’elemosina di porta in porta?” Parvati rispondeva: “Voi vedete solo il Suo corpo, non cercate di riconoscere il principio del Sè che è dentro di Lui. Io desidero arrivare al Principio Divino del Sè che non è soggetto al cambiamento.” Quindi Parvati seguì Isvara e condusse con Lui una vita felice. Il giorno di Ugadi (capodanno) in cui Parvati riuscì ad esaudire il proprio nobile desiderio dopo aver acquisito la vittoria su tutte le difficoltà, venne per questo denominato Sarvajit. Quindi fu Parvati a dare il nome Sarvajit a questo anno. Dopo Sarvajit vengono gli anni chiamati Sarvadhari, Virodhi e Vikruthi; quest’ultimo sta per ogni genere di cose cattive. Ad essi fanno seguito gli anni denominati Nala, Pingala, Kaalayukthi, Siddharthi, Roudri, Durmathi, Dundubhi, Rudhirodgari, Raktakshi e Krodhana. Si arriva all’anno Akshaya solo dopo averli attraversati tutti. La Divinità si incarna sempre e solo nell’anno Akshaya. Anche questo [Mio] corpo è nato nell’anno Akshaya, nel momento del Brahmamuhurtha (le prime ore del mattino). Solo quando comprendiamo il significato profondo di tutte le cose diventiamo consapevoli di ciò che è bene e di ciò che è male.
Rifornimento d’acqua alla popolazione di Chennai
Parvati è responsabile anche del rifornimento d’acqua al mondo intero: Isvara le ha concesso questa Grazia. Il Gange è un’incarnazione di Parvati e questo è il motivo per cui esso viene adorato come Gangadevi [il dio Gange]. Alcuni anni fa mi recai in macchina a Chennai (Madras). Là vicino c’è un posto chiamato Red Hills nel quale era stato costruito un grande deposito per la raccolta dell’acqua. Tutto il rifornimento d’acqua di Chennai viene effettuato utilizzando questa riserva ma, in quel periodo, il deposito era vuoto. Ma allora, che rifornimento si poteva mai fare da lì? Alcuni devoti mi dissero che nel deposito non c’era acqua da dieci anni. Qua e là vedemmo dei bambini che bevevano acqua piovana, molto sporca, raccoltasi a formare delle pozzanghere. Ci venne riferito che quella stessa acqua veniva usata anche per bere e cucinare. I devoti Mi chiesero: “Swami! Quand’è che quel deposito verrà riempito d’acqua?” Per acquisire qualsiasi cosa è necessaria una combinazione appropriata di Kala, Karma, Karana e Kartavya (momento, azione, causa e dovere) cose che Io tengo di vista quando intraprendo qualsiasi impresa. Allora dissi: “Non metterò piede nella città di Chennai per i prossimi dieci anni a venire. Tornerò qui solo quando tutta Chennai avrà acqua pulita per tutti gli abitanti.” Sono trascorsi dieci anni da allora. Io ci sono tornato l’altro giorno e c’era grande abbondanza d’acqua dappertutto, sufficiente non solo per bere ma anche per annaffiare le messi. Gli inglesi sono rimasti a Madras (Chennai) per circa duecento anni. A quei tempi non c’erano strade o automobili ed essi raggiungevano i vari luoghi e le cime delle colline in groppa ad un cavallo alla ricerca dell’acqua ma, quando lasciarono questo Paese, il problema dell’acqua potabile non era stato ancora risolto. I ricchi requisivano le cisterne e bevevano acqua potabile ma che ne era della gente povera che versava in misere condizioni e non aveva denaro per acquistare l’acqua dalle cisterne? Un giorno, scesi a Teynampet, nella città di Chennai. Tutti Mi si riunirono attorno e Mi pregarono: “Swami, non abbiamo acqua da bere!” Anche tanti bambini piccoli arrivarono correndo a quella riunione perché quello era un giorno di vacanza per la scuola elementare. Vennero tutti da Me pregando: “Swami! Abbiamo bisogno di acqua da bere!” Io dissi loro “L’avrete sicuramente; vi porterò l’acqua dal fiume Krishna.” Ora ho mantenuto la Mia promessa ed ho dato loro quell’acqua. Gli inglesi avevano promesso di riunire i fiumi Krishna, Godavari e Gange ma non ne hanno mai fatto di niente. L’acqua del Godavari sfocia in mare e non ne viene fatto gran uso. Solo l’acqua del fiume Krishna può essere sfruttata. Anche adesso in questo fiume c’è una grande abbondanza d’acqua. Vi sono state costruite molte nuove dighe ed ora la sua acqua viene fornita sia per essere bevuta che per innaffiare le messi. La gente di Chennai beve felicemente acqua pura. Abbiamo dovuto spendere duecento crore di rupie per approvvigionare d’acqua da bere la popolazione di Chennai. Qualche giorno fa, quando sono tornato a Teynampet, la gente di quella zona mi ha informato felice: “Swami! Ora possiamo bere acqua fresca e dolce. Come possiamo esprimerti la nostra gratitudine? Non esistono parole che possano esprimerTi la nostra gratitudine.” Io ho detto loro: “Bevete quest’acqua e siate felici. Questo Mi basta, non ho bisogno di nient’altro.” Dio può fare tutto ma, a causa della loro ignoranza, alcuni non riconoscono la Divinità. A questi sciocchi va impartita una buona lezione. C’è molta gente ricca che ha enormi quantità di denaro ma non dà neppure un paisa (monetina indiana; N.d.T.) ad un mendicante. Quindi, che cosa ci si può aspettare da costoro? Ho detto alla gente di Teynampet: “Voi non avete bisogno di chiedere niente a nessuno. Dio, che è il Creatore dell’universo, può darvi tutto. Pregate solo Lui.” La gente ha pregato con tutto il cuore e le loro preghiere sono state esaudite. Sono state attuate strutture atte a distribuire l’acqua ad ogni casa, e persino ad ogni capanna, attraverso le tubazioni. Ora tutti hanno acqua dolce e pura. Il Mio stesso cuore è pieno di dolce nettare! La Mia felicità risiede nella felicità di tutti. Loka Samasta Sukhino Bhavanthu (che tutta la gente del mondo possa essere felice!). Considerate la felicità altrui come vostra. Questo è il significato profondo di questa preghiera. Dovete pregare tutti a questo modo.
Il progetto “Acqua Potabile” Sathya Sai per i distretti di Godavari Est e Godavari Ovest
Successivamente abbiamo dato inizio al progetto (di fornitura) dell’acqua ai distretti che si trovano ad est e ad ovest del Godavari. Il Presidente del Distretto di Godavari Ovest, il Dr.Bhaskara Rao, è presente qui adesso. Questo è stato un progetto molto difficile. Portare in alto dell’acqua che scorre ad un livello più basso è molto difficile. Io ho detto alle persone impegnate in questo progetto: “Voi fate il vostro lavoro. Io mi prenderò cura del risultato.” Ho mandato Ramakrishna, l’ex Vice Presidente della Ditta Larsen & Toubro, e Kondal Rao, ex Ingegnere capo (del Governo) dell’Andhra Pradesh, ad ispezionare il progresso dei lavori. Dopo averne preso visione essi sono rimasti sorpresi ed hanno esclamato: “Come ha fatto l’acqua a salire! Come ha fatto?!” Non è una cosa che si può esprimere a parole; si deve vederla, per crederci. Lo stile di vita delle persone che abitano queste regioni sulle colline non è come quello degli altri; essi non scendono in pianura perché hanno paura di incontrare l’altra gente e si sono lamentati con Me: “Swami! Noi viviamo proprio sopra il Godavari ma non prendiamo neppure una goccia delle sue acque per bere.” Mediante le tubazioni, ora l’acqua è stata fornita ai residenti degli altopiani ed essi sono immensamente felici di bere quest’acqua che in tal modo è stata portata a molti villaggi per la soddisfazione della gente che vi abita. Le persone di queste zone, in particolare donne, sono venute l’altro giorno a Prasanthi Nilayam e, dopo aver visto Prasanthi Nilayam ed i devoti che abitano qui, hanno detto: “Chi abita in questo luogo santo è molto fortunato ma anche noi, che in qualche modo siamo riusciti a venire vicino a Swami, siamo molto fortunati.” Per esprimere la loro gratitudine a Swami essi hanno composto canzoni nelle loro lingue e le hanno cantate danzando felicemente. Il tema delle loro canzoni era all’incirca il seguente: “Questa è l’acqua dataci da Swami: non se ne deve sprecare neppure una goccia. Quest’acqua sostiene la nostra vita.” Essi hanno associato a questi testi una musica adatta (Raga) ed hanno cantato in coro danzando. Erano molto felici perché il loro problema [dell’acqua] è stato risolto in modo permanente. Essi riempiono d’acqua dei grandi recipienti e li trasportano attaccandoli a due a due alle estremità di una canna di bambù (l’attrezzo risultante è il cosiddetto kavadi : N.D.T.). Vedere questa scena gioiosa trasmette molta felicità. La gente delle città e delle metropoli ha molto da imparare da queste persone che vivono la propria vita accontentandosi e sperimentando così la beatitudine. Ieri, Ramakrishna e Kondal Rao sono venuti a chiederMi: “Swami! Ti preghiamo di visitare i villaggi di Godavari Est e Godavari Ovest. La gente di quei villaggi sta pregando seriamente per la visita di Swami.” Ho detto loro che ci andrò certamente e molto presto mi recherò a Rajahmundry dove si può arrivare solo a piedi. Tempo fa gli abitanti di quei villaggi Mi hanno detto: “Non vogliamo essere causa di alcuno sforzo per il corpo di Swami: lo porteremo là senza che Egli debba camminare. Se necessario, ce Lo trasporteremo sulle spalle.” Gli abitanti dei villaggi danno espressione alla loro gioia in questo modo.
Bhagavan lancia un nuovo progetto di sviluppo dei villaggi
In questo sacro giorno di Ugadi stiamo lanciando un nuovo programma di sviluppo rurale. Ogni casa di ogni villaggio dev’essere resa pulita; si devono intraprendere programmi adeguati al fine di mantenere pulite le case, sia dentro che fuori. Anche i bambini dei villaggi devono essere strigliati fino a divenire individui sani e puliti. Voglio che questo Seva venga eseguito di villaggio in villaggio. Naturalmente il progetto comporterà una spesa di alcuni crore di rupie ma non preoccupiamoci per il denaro: il denaro viene e va mentre l’aiuto dato agli altri resta per sempre. Quindi si deve fare ogni sforzo per far sviluppare i villaggi in ogni modo possibile. Stiamo lanciando questo piano oggi stesso, in questo giorno di Ugadi che è sacro e di buon auspicio. Gli anziani ed i bambini, i poveri ed i ricchi, tutti devono lavorare uniti per il successo di questo progetto. Questo Seva deve unire tutti, si deve sviluppare lo spirito di unita’; i villaggi e le città devono unirsi. Diamo avvio a questo progetto oggi stesso! Questo progetto deve diventare una realtà molto presto. È auspicabile che, per il prossimo Ugadi, tutti i villaggi siano già stati coperti da questo progetto. Tutti devono prender parte a questo Seva, inclusi gli studenti, e considerarlo un servizio a Dio (Daiva Seva). Il servizio reso all’uomo è un servizio reso a Dio. Oggi ci limitiamo al livello individuale ma dovremmo sviluppare lo spirito di unità e rendere unita tutta la nazione. Un gran numero di Ministri dell’ Unione, Primi Ministri, Governatori degli Stati dell’India, funzionari I.A.S. e una gran massa di altre persone hanno partecipato all’incontro tenutosi recentemente a Chennai. Per mantenere lo spirito di unità sperimentato a Chennai, tutti dovrebbero partecipare congiuntamente al programma di sviluppo dei villaggi. Se tutti si uniscono, il mondo intero può diventare Uno in un momento; noi dobbiamo prender parte a questo lavoro con ferma determinazione. Non andate mai da nessuno a raccogliere fondi, vi darò tutto Io Stesso: chiedetemi qualunque cosa di cui abbiate bisogno ed Io provvederò. Come i fiumi che scorrono alla fine si fondono al mare, qualunque servizio facciate a chiunque raggiunge solo Me. Non abbiate paura. ChiedeteMi qualunque cosa di cui abbiate bisogno: Io vi darò tutto. Sia gli uomini che le donne devono tenersi pronti a partecipare a questo compito.
L’India intera deve diventare pulita, bella ed unita
L’altro giorno un gruppo di devoti è venuto a Prashanti Nilayam da Mumbai. Sono tutti molto ricchi ed hanno proposto: ‘Noi vogliamo erigere uno Stupa nel mare, davanti a Mumbai. Sarà alto qualche centinaio di piedi e porterà [incise] le parole ‘SaiRam’. Verremo a Prashanti Nilayam per il Darshan di Swami dopo aver completato il progetto. Esso sarà illuminato di notte in modo da essere visibile da grande distanza e comporterà una spesa che ammonta a varie crore di rupie. Senza dubbio i devoti di Mumbai stanno facendo un gran lavoro; tutto ciò che fanno è buono ma la città di Mumbai è molto sporca. Prima di tutto liberate la città dall’inquinamento. Anche in passato sono stati fatti dei tentativi in questa direzione ma senza successo. La ragione è che durante l’alta marea il livello del mare è più alto di quello della città che si trova ad un livello più basso. Come tutti sapete, l’acqua scorre verso il basso. Perciò, se le acque di scolo non vengono pompate fuori la città non può diventare pulita. La gente di Mumbai può riuscirci certamente, perciò Io ho detto loro con fermezza: “Voi fate questo lavoro ed Io verrò sicuramente”. Quando essi lavorano uniti riescono in qualsiasi impresa; inoltre, hanno la pazienza e la perseveranza necessarie allo scopo. Io desidero che tutto il paese di Bharat diventi lindo e bello e che tutti suoi abitanti vivano in pace e gioia. La gioia di Swami risiede nella gioia di tutti. La Mia felicità non è separata dalla vostra. Se tutti voi siete contenti allora lo sono anch’Io, perché la vostra felicità è la Mia felicità. Perciò, qualunque lavoro facciate, dovete farlo per la pace e la felicità di tutti. L’uomo ha bisogno dell’acqua più di ogni altra cosa. L’acqua sostiene la vita: potete vivere per qualche giorno senza cibo ma non senz’acqua. In futuro ci saranno piogge copiose, nessuno si troverà in difficoltà. In verità Io sono venuto per salvare il mondo da correggere tutte le calamità e vi darò certamente la felicità, correggendo i vostri difetti e perdonando i vostri errori. Dovete vivere tutti in unità ed amore. Noi consideriamo Prana, Apana, Vyana, Udana e Samana come i Panchaprana (i cinque respiri vitali) ma i veri Panchaprana dell’uomo sono Sathya (Verità), Dharma (Rettitudine), Shanti (Pace), Prema (Amore) ed Ahimsa (Non-violenza). Dove c’è Verità la Rettitudine arriverà da sola. La pace si ottiene seguendo la via della Rettitudine. Dalla pace viene l’Amore. La Verità e l’Amore vanno insieme e la persona che possiede queste due ha tutto. Molto presto il mondo intero sarà unito. Gli studenti devono lavorare con vigore per l’unità del mondo. I ragazzi e le ragazze hanno membra forti, sono dotati di grande forza fisica, mentale e spirituale e devono farne un uso corretto. Non fate cattivo uso dei vostri sensi; soltanto così acquisite la capacità di fare un gran servizio al mondo. Non basta andare semplicemente in un tempio ad imbiancarne le pareti: tutte le case devono essere tenute pulite. Solo allora le si può visitare.
Visita alle case degli intoccabili
A Puttaparthi, nei tempi passati, le case degli Intoccabili si trovavano fuori dal villaggio ed Io andavo a far visita anche a loro. Là viveva una persona di nome Nagappa; suo genero Ramulu aveva studiato fino all’ottava classe e sapeva qualcosa di Swami. Un giorno egli mi invitò a mangiare a casa sua. Quando lo dissi a Subbamma, ella cercò di dissuaderMi dicendo: “Ma Swami! Andrai nella casa di un Intoccabile? Ti prego, non lo fare!” Io insistetti per andare e le dissi anche di venire con Me. Ella apparteneva alla comunità dei Bramini Ortodossi ma decise di seguirMi comunque, dicendo: “Per Swami farò qualunque cosa.” Io camminavo davanti e lei mi seguiva mentre Ramulu conduceva indicando la strada. Quando arrivammo alla casa di Nagappa, tutta la zona si riempì di un dolce profumo ed Io chiesi a coloro che ci abitavano: “Dove avete preso questo profumo?” Ramulu rispose: “Swami, non lo abbiamo preso in nessun posto: emana da Te e solo da Te.” Io varcai la soglia della casa e Subbamma, che aveva allora sessantadue anni, mi seguì con gioia. Mi fu servito del riso in un piatto di alluminio. Questo è ciò che avevano: i piatti di acciaio inossidabile a quel tempo non esistevano. Anche a Subbamma il cibo venne servito in un piatto simile. Da principio Subbamma aveva un sentimento di superiorità per il fatto di appartenere alla nobile casta dei Bramini ma dopo, dietro consiglio di Swami, cambiò atteggiamento e pensò “Che vergogna! Non devo dividere la gente in ‘superiore’ ed ‘inferiore’!” e pranzò felice nella loro casa insieme a Swami. Quando tornammo al villaggio, gli abitanti si riunirono e cominciarono a dire con derisione: “Subbamma è diventata una Mala (Intoccabile), nessuno del villaggio deve toccarla”. Ella rispose: “Questo è esattamente ciò che desidero, che nessuno mi tocchi. A me basta che sia solo Swami a toccarmi. Io non ho figli, non ho bisogno di dare figlie in matrimonio ad altre famiglie o portare le loro a vivere con me e Mi basta che Swami sia con me”. Subbamma cucinava il cibo per tutti i devoti. La fortuna la assisteva per questo atto di generosità ed ella raccoglieva in abbondanza dai suoi campi. Le sue terre davano messi copiose due o tre volte all’anno; i grandi raccolti di riso non potevano essere stipati in casa per cui venivano svuotati dall’alto in un granaio appositamente costruito. In questo modo Subbamma santificava la sua vita nel servizio a Swami. Un giorno le chiesi che cosa desiderasse da Me ed ella rispose: “Swami! Io non ho desideri mondani. Se, prima che io lasci il corpo, Tu potrai gentilmente versarmi in bocca un po’ d’acqua benedetta con le Tue Mani Divine, sarà sufficiente”. Io le promisi che avrei esaudito il suo desiderio.
La redenzione di Subbamma
Una volta stavo tornando da Chennai in macchina; Subbamma era morta il giorno prima e i suoi parenti stavano organizzandosi per portarne il corpo al terreno crematorio di Bukkapatanam. Non appena Mi videro, corsero verso di Me e dissero: “Subbamma è morta ieri”. Io risposi: “È soltanto una vostra illusione. Subbamma non è morta e non lascerà il corpo prima di averMi visto”. Così dicendo, diressi l’auto verso la casa di lei. Allora, la madre di Subbamma era ancora viva e, con l’agonia nel cuore, Mi disse: “Swami! Ti ha ricordato per tutto il tempo ed ha recitato Sairam Sairam fino alla notte scorsa. Ella Continuava a chiedere: “Swami è arrivato? Swami è arrivato?” Il corpo di Subbamma era coperto da un drappo; Io lo rimossi e la chiamai “Subbamma! Subbamma!” Tra la sorpresa di tutti, lei aprì gli occhi. Quando Dio dà una parola, non la dimentica in nessun caso. Le dissi: “Volevi che ti versassi in bocca dell’acqua benedetta con le Mie mani, non è così? Eccola, prendila” e, così dicendo, immersi una foglia di basilico in un bicchiere d’acqua e le versai in bocca un po’ d’acqua. Subbamma la bevve, Mi strinse entrambe le Mani con forza e se le portò agli occhi con riverenza, dicendo: “Swami! Per congedarmi ho aspettato che Tu fossi qui; ora permettimi di andare”. Io le detti il permesso ed ella si immerse in Me. Ho fatto costruire un collegio alla sua memoria. Subbamma era una grande anima. Di tanto in tanto saliva sulla terrazza di casa sua e conversava con Isvaramma dalla finestra. Le diceva: “Isvaramma! Tu hai dato Swami alla luce ed io l’ho nutrito, perciò tu sei Devaki ed io sono Yashoda”. Isvaramma rispondeva: “Subbamma! Tu hai servito centinaia di devoti di Swami dando loro cibo e riparo nella tua casa. Non ti meriti il frutto di quel servizio? Certamente lo avrai”. Subbamma, prima di lasciare il corpo, andò da Isvaramma e la pregò: “Io sto per morire; occupati di Swami con grande cura”. Entrambe piansero e il giorno dopo Subbamma morì.
Mantenete puri i vostri pensieri ed i vostri sentimenti
Il nome del marito di Subbamma era Narayana Rao ed egli aveva l’abitudine di sedersi sempre vicino al Tulasi Brindavan (pianta di basilico) davanti a casa sua. Quando egli cominciò a comportarsi male, Io composi dei canti e addestrai alcuni bambini a cantarli davanti a casa sua per correggerlo. Essi camminavano in gruppo davanti alla sua casa cantando queste canzoni. Una di esse diceva:
Non cercare la compagnia di donne perdute
perché sicuramente cadrai,
diverrai un fuori-casta nella tua stessa comunità
ed i tuoi parenti ti eviteranno e ti cacceranno.
Se i tuoi amici ti vedranno, ti batteranno con le loro ciabatte!
Quando i bambini si recarono in gruppo a cantare a questo modo camminando davanti a casa sua, egli si sentì molto imbarazzato. Li chiamò in casa e chiese loro: “Chi vi ha insegnato questa canzone?” al che essi risposero: “Ce l’ha insegnata Raju, signore”. Egli pensò “Si, è vero. Chi altri può essere al corrente del mio comportamento, se non Raju?” e da allora abbandonò le vie del male e le brutte abitudini. A quei tempi gli venivano portate a casa delle scatole di frutti di mango, ed egli le distribuì ai bambini. Proprio in quel periodo erano appena arrivati in paese gli orologi da polso e nel villaggio chi ne indossava uno era considerato una persona importante. Non solo: gli uomini a quei tempi portavano dei baffetti sottili sotto il naso per seguire la moda. Io composi una canzone che aveva come tema queste mode e la insegnai ai bambini del villaggio.
La gente appende dei medaglioni d’argento ad un cinturino di pelle che mette al polso sinistro – e la chiama moda!
Ci si adorna in modo talmente grottesco da non potersi guardare e lo si chiama moda!
I baffi lunghi vengono tagliati fino a divenire toppe sottili sotto il naso – e la chiamano moda!
In questo modo Io componevo delle canzoni e le facevo cantare nel villaggio ai bambini affinché la gente rinunciasse alla mania delle mode e coltivasse pensieri elevati. A questo modo apportai una trasformazione in tutti, dai bambini agli anziani. Da oggi in poi, dovete tutti impegnarvi nella missione di apportare una trasformazione nei villaggi. Questo non significa che essi debbano essere trasformati in città e non è questo che desidero. Prima di tutto, i villaggi devono essere tenuti puliti. Le città e le metropoli sono completamente inquinate. Apparentemente le persone [che vi abitano] possono sembrare molto pulite: indossano bei pantaloni, camicia e cravatta ma tutti i pensieri ed i sentimenti dentro di loro sono sporchi. Quando indossate un abito bianco immacolato, dovete mantenere puri e sacri anche i vostri pensieri ed i vostri sentimenti. Prima cercate di trasformare voi stessi e poi lavorate per la trasformazione del mondo. Ieri tre ragazzi hanno presentato la storia della vita di Isvaramma in un Burra Katha e l’hanno resa bene. Anche la loro descrizione di Subbamma è stata molto buona. Tutto questo Mi ha reso molto felice. Nessuno ha mai scritto questa storia in questo modo prima d’oggi..
(Bhagavan ha chiamato Sri Krishna Bhaskar, che ha scritto la storia, ed i tre ragazzi che hanno cantato il Burra Katha sul palco ed ha regalato loro dei vestiti posando poi con loro per una foto di gruppo)
Prashânti Nilayam, 20 marzo 2007 [mattino]
Sai Kulwant Hall
Celebrazione di Ugadi
(Tradotto in italiano dalla versione inglese pubblicata sul SANATHANA SÂRATHI, aprile 2007)